29 Gennaio 2021
La storia del mattone. La trasformazione funzionale dall’Ottocento ai giorni odierni
Nel periodo tra l’epoca romana ed il Settecento il mattone non subisce variazioni stravolgenti.
Solamente nel XIX secolo il mattone inizierà ad assumere delle nuove connotazioni stilistiche ed eclettiche, tramite sottolineature in rilievo e accentuazioni in contrasto cromatico, superando la sua concezione puramente strutturale. In questo periodo inizia la produzione industriale di massa dei mattoni, che ne agevola il commercio ed il prezzo più accessibile, rendendolo sempre più presente nel panorama architettonico del tempo.
Nel Novecento vediamo invece un ritorno nostalgico all’architettura romana, dove il mattone è limitato alla sua funzione strutturale senza risvolti decorativi, lo stile murario tende infatti ad essere sobrio, lineare ed essenziale, riprendendo gli insegnamenti della classicità.
In Italia negli anni ’20 e ’30 l’architettura in laterizio sarà caratterizzata da questa continuità spoglia ma solenne: muro, arco, pilastro, colonna, la cui identità si definisce costruttivamente più che a livello estetico e decorativo.
Alcune opere che possiamo citare sono l’ala mazzoniana della Stazione di Termini di Roma o quella di Trieste, ma anche il Palazzo della Triennale di Milano e alcuni degli architetti del ‘900 che hanno portato avanti questo tipo di utilizzo del mattone sono Mazzoni, Muzio, Andreani, Michelucci, Nicolosi e tanti altri.
La sobrietà di questa visione murale è stata rivalutata nell’ultimo quindicennio da parte di numerosi protagonisti dell’architettura di fine Novecento.
Nello scenario contemporaneo il mattone assume diverse tendenze. Il “rivestimento a spessore”, ad esempio, dove l’utilizzo del mattone facciavista si affianca a strutture portanti realizzate con altri materiali. In questa fase il cotto riveste una funzione di protezione e caratterizzazione architettonica che coinvolge tutti i paesi europei e diventa parte della ricerca di molti architetti come Raphael Moneo, Mario Botta, Hans Kollhoff, Giorgio Grassi, Adolfo Natalini e tanti altri.
Nuove tendenze fanno avanzare il mattone davanti alla struttura in ottica di parlare anche un linguaggio figurativo espresso tramite design inediti di nuove forme e colori.
Negli ultimi decenni – grazie soprattutto alle realizzazioni pioneristiche e sperimentali di Renzo Piano realizzate in diverse città europee: Genova, Lione, Berlino, Lodi – è stato vagliato anche il tema degli involucri in cotto con elementi sottili di laterizio, dispositivi meccanici di ancoraggio per il montaggio a secco dei rivestimenti e soluzioni di stratificazione interna per assicurare l’isolamento termico delle pareti. Un vero connubio tra funzionalità ed estetica.
Nello scenario contemporaneo il mattone assume diverse tendenze. Il “rivestimento a spessore”, ad esempio, dove l’utilizzo del mattone facciavista si affianca a strutture portanti realizzate con altri materiali. In questa fase il cotto riveste una funzione di protezione e caratterizzazione architettonica che coinvolge tutti i paesi europei e diventa parte della ricerca di molti architetti come Raphael Moneo, Mario Botta, Hans Kollhoff, Giorgio Grassi, Adolfo Natalini e tanti altri.
Nuove tendenze fanno avanzare il mattone davanti alla struttura in ottica di parlare anche un linguaggio figurativo espresso tramite design inediti di nuove forme e colori.
Negli ultimi decenni – grazie soprattutto alle realizzazioni pioneristiche e sperimentali di Renzo Piano realizzate in diverse città europee: Genova, Lione, Berlino, Lodi – è stato vagliato anche il tema degli involucri in cotto con elementi sottili di laterizio, dispositivi meccanici di ancoraggio per il montaggio a secco dei rivestimenti e soluzioni di stratificazione interna per assicurare l’isolamento termico delle pareti. Un vero connubio tra funzionalità ed estetica.